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La bellezza fiorisce solo se c'è la salute

Ayurveda

IL SIGNIFICATO DI AYURVEDA

A è la prima lettera dell’alfabeto ed indica espansione; l’universo che prende forma dal suono.

Il termine Veda si può tradurre come Vita o durata della Vita; Ayur invece come conoscenza. Quindi Ayurveda sta a testimoniare Conoscenza della Vita, che ha la veneranda età di quasi 6.000 anni, epoca in cui si narra abbia riposto le radici la medicina tradizionale indiana, anche se alcuni studiosi ne fanno risalire le origini ad un’epoca ancora più remota.

Charaka fu il primo medico ayurvedico che descrisse nella sua Samhita tutto ciò che fino ad allora (VI secolo A.C.) era stato tramandato esclusivamente per via orale. Susruta (II sec. A.C.) fu il capostipite della chirurgia ayurvedica. Chi completa la grande triade dei classici ayurvedici è Vaghbata (600 D.C.) che raccoglie il meglio delle altre due grandi opere codificandoli in un aspetto più tecnico.

Poiché nei tempi antichi l’Ayurveda è stata concepita e insegnata da alcuni saggi, certi studiosi sostengono che l’Ayurveda ha un inizio. In effetti non è così, non si conosce un periodo in cui l’Ayurveda non fosse esistente e dopo il quale venne alla luce. Come il calore del fuoco e la liquidità dell’acqua, l’Ayurveda o scienza della vita è cosa innata e per esistere non ha bisogno di alcuno sforzo da parte degli umani.
(C.S. Su. – XXX,27)

E’ chiamata Ayurveda quella scienza che descrive tipi di vita utili e dannosi, felici ed infelici, che descrive ciò che è utile o dannoso per la vita, le misure della vita e la vita stessa ...
... I conoscitori considerano questa Scienza della Vita come la più sacra, in quanto è utile per il genere umano in questa vita e nell’altra.
(C.S. Su. I – 1,42,43)

I TRE REGOLATORI DEL CORPO E LE DIECI COSTITUZIONI UMANE

I pilastri della medicina Ayurvedica sono i PANCAMAHABHUTA (i 5 elementi), i TRIDOSHA (combinata di due dei cinque elementi) ed i GUNA (le 10 coppie di qualità). Con tali mezzi noi riusciamo a stilare la PRAKRITI: cioè la costituzione base di ogni essere umano. Prakriti è la nostra natura di base, l'espressione dei cinque elementi al momento della nascita. Tale espressione o combinazione di elementi è determinata dal fattore genetico, anche se subisce continue trasformazioni nel corso della vita, in risposta ai cambiamenti che avvengono nell'ambiente e al susseguirsi di eventi e situazioni (correlazione tra microcosmo e macrocosmo). I Dosha diventano, infatti, anche i responsabili delle linee caratteriali e delle prerogative personali dell'individuo.

La costituzione umana, quindi, considera l'individuo nella sua unicità, sulla base dei Cinque Elementi. Questi danno vita alle diverse "Costituzioni," individuabili attraverso i sensi con l’aiuto di parametri che prendono il nome di GUNA. Per un discorso più profondo con tali mezzi riusciamo a determinare, inoltre, aspetti caratteriali e di temperamento. Interessante è riallacciarsi alla narrazione epica riguardante l'origine dei cinque elementi.

Facciamo un passo a monte immaginando la Coscienza Cosmica: il luogo dal quale tutto proviene. Da qui il discendere, come da una grandiosa cascata, delle diverse forme di vita e delle diverse forme di coscienza.

L’Uno diviene binario, maschile e femminile, poi si differenzia ulteriormente nella Trinità costituita da Sattva, Rajas e Tamas (TRIGUNA).

Il passo successivo è una differenziazione delle possibili forme di esistenza: Aria (Vayu) o gas o forma gassosa, Fuoco (Tejas) o energia; Acqua (Jala) o forma liquida; Terra (Prithvi) o forma solida. Tali quattro possibili forme di esistenza non potrebbero manifestarsi se non possedessero una quinta proprietà: lo Spazio (Akasa) che ne è il contenitore, chiamato anche Etere o sostanza primordiale.

Ecco dunque al completo i 5 elementi, entro i quali si manifesta ogni cosa nell’universo che conosciamo.

Da qui prendono forma tre tipologie costituzionali, chiamati anche principi o regolatori corporei definiti DOSHA, che si distinguono in VATA, PITTA, KAPHA.

  • Vata è formato dagli elementi Etere e Aria (Akasa e Vayu)
  • Pitta è formato dagli elementi Fuoco e Acqua (Tejas e Jala)
  • Kapha è formato dagli elementi Acqua e Terra (Jala e Prithvi)

Vata, Pitta, Kapha (parole sanscrite difficilmente traducibili con termini occidentali) sono vere e proprie chiavi per l'autoguarigione.

Il termine DOSHA ha come radice sanscrita la parola DHU che tra le varie possibili traduzioni (caratteristica di questa antichissima lingua sacra) ha come significato: imperfetto, corrotto, difettoso, impuro. Da ciò si evince che è stato attribuito ai Dosha questo nome proprio perché escono facilmente dal proprio asse di equilibrio, in quanto vengono a contatto con miriadi di situazioni che lo possono variare.

I Dosha governano tutte le funzioni biologiche, fisiche e psichiche umane. Sono responsabili delle preferenze dei cibi, delle abitudini, governano la rigenerazione dei tessuti corporei (DHATU) e l'eliminazione dei rifiuti (MALA). Sono responsabili dei processi psichici essendo precursori o inibitori delle emozioni, comprensione e rabbia, sicurezza e paura, divertimento e noia, libertà o dipendenza, ottimismo o pessimismo.

Ogni uomo possiede tutti e tre i Dosha ma in percentuali diverse tra loro. In base a tali percentuali, gli uomini si dividono in dieci principali categorie o, per meglio dire, costituzioni:

  • Costituzione Vata, Pitta e Kapha puri, ovvero quando la percentuale di un dosha è superiore alle somma degli altri due
  • Costituzione Vata-Pitta o Pitta-Vata: due dosha prevalgono sul terzo, anche se tra i due ce n’è uno leggermente prevalente
  • Costituzione Vata-Kapha o Kapha-Vata
  • Costituzione Pitta-Kapha o Kapha-Pitta
  • Costituzione Vata-Pitta-Kapha (o SAMA-DOSHA): è la migliore costituzione possibile, poiché in essa vi è il massimo equilibrio: fra i tre dosha le percentuali sono molto vicine. Garantisce in genere una buona salute, ma in caso di VIKRITI (malattia) è compito alquanto arduo da parte del Vaidya riportare la persona in uno stato di equilibrio

I PRINCIPI ESPRESSI DAI DOSHA

Vata

E’ il principio del MOVIMENTO, dell'aria corporea. E’ l'energia sottile che gestisce i movimenti fisiologici. Governa il respiro, i movimenti dei muscoli, i movimenti profondi del citoplasma, delle membrane cellulari, e delle cellule nervose. Risiede principalmente nella cavità pelvica, nella pelle, nelle orecchie, nell'intestino crasso (il suo tempio è il colon) e presiede alle funzioni del sistema nervoso. Vata è anche sinonimo di creatività e reattività. Emozioni legate allo squilibrio sono nervosismo, paura, ansia e dolore.

Pitta

E’ il principio della TRASFORMAZIONE. Descrive l'energia ed il calore corporeo. Si manifesta come metabolismo ed è responsabile dei processi digestivi (AGNI) ed enzimatici, dell'assorbimento, dell'assimilazione, della temperatura corporea, della colorazione della pelle, della luce degli occhi e dell'intelligenza.

Risiede prevalentemente nello stomaco e nel duodeno, nel sangue, nelle ghiandole sudoripare, negli occhi. Responsabile della comprensione e della fine intelligenza. In squilibrio può far sorgere rabbia, ira, odio e gelosia.

Kapha

E’ il principio della COESIONE: Essendo formato dagli elementi Acqua e Terra, fornisce il materiale necessario alla struttura fisica, li cementa tra loro, costituendo la materia biologica. Si occupa della resistenza dei tessuti e della lubrificazione delle giunture, apporta umidità alla pelle, favorisce la guarigione delle ferite, dona forza, vitalità, energia e stabilità. E’ presente prevalentemente nel petto, nella gola, nella testa, nelle concavità, nel naso, nella bocca, nello stomaco, nelle secrezioni liquide del corpo, nel plasma e presiede il sistema immunitario.

Sul piano emozionale è legato alla calma, alla stabilità, al perdono e all'amore. Kapha in squilibrio crea attaccamento, avidità ed invidia prolungata nel tempo.

La combinazione dei tre dosha è particolare ed individuale, ogni dosha ha la sua azione ed in ognuno si esprime in modi diversi a tutti i livelli: fisico, fisiologico, mentale ed emozionale.

La costituzione umana è quindi comprensiva di tutti e tre i dosha, questo significa che ognuno ha dentro di sé le forze dinamiche di Vata, Pitta e Kapha, la differenza tra gli individui è data dal grado con cui interagiscono tra loro nel contesto di ogni tipo corporeo e dalle loro percentuali nella Prakriti.

La manifestazione di queste tre forze esistono, inoltre, tutto intorno a noi esprimendosi nell’ambiente, nelle condizioni di vita, nell’atmosfera emotiva, nei cibi che mangiamo.

Il trattamento ayurvedico si basa sull’accertamento preliminare della costituzione individuale e non vede la malattia (Roga o Vyadhi) come un fattore a se stante, ma come una complicazione di uno squilibrio costituzionale, pertanto la malattia è un prodotto del modo di vivere e di pensare dell’individuo, piuttosto che una forza che attacca dall’esterno.

L’ape non è danneggiata dal veleno che porta nel proprio pungiglione
(S.4.79)

MASSAGGIO AYURVEDICO (ABHYANGAM)

L'Ayurveda è l'antico sistema di medicina ancora oggi in uso in India e descritto dettagliatamente negli antichissimi testi di Caraka e Sushruta Samhita. Il suo scopo è il mantenimento della buona salute, intesa come equilibrio di corpo, mente e spirito, in armonia con la realtà esterna. Più precisamente, Ayurveda significa “Scienza della Vita” e tratta tutti gli aspetti e tutti i piani della vita: il piano corporeo, mentale e spirituale; condizione fondamentale per la prevenzione delle malattie. L’Ayurveda non appartiene solamente alla cultura indiana e non riguarda solamente gli indiani, poiché tratta della vita ed ha un valore universale applicabile a ogni cultura ed è utile in ogni tempo.

Secondo l'Ayurveda l'Universo è permeato da cinque elementi: etere, aria, fuoco, acqua e terra, i quali si combinano tra loro creando tre forze, chiamate Dosha, che regolano i processi psico-fisiologici degli organismi viventi: Vata, Pitta, e Kapha. I tre dosha sono presenti in ognuno di noi, anche se uno di essi è predominante e determina la costituzione individuale. Quando risultano sbilanciati possono insorgere disturbi psicofisici. Compito dell'Ayurveda è ripristinare l'equilibrio grazie a yoga, meditazione, piani alimentari mirati, terapie di disintossicazione esterna (come il massaggio) ed interna.

Oggi sono molte le persone che hanno il culto per il proprio corpo. La tendenza è fare con il corpo invece di sentire con il corpo ... Questo sentire può essere applicato non solo grazie alle terapie consigliate dai Vaidya (Medici Ayurvedici), ma anche dal processo di autoguarigione che deriva da una maggiore presa di coscienza di se stessi.

Il Massaggio Ayurvedico è fatto su tutto il corpo con olio caldo. Gli oli utilizzati sono preparati con erbe secondo formulazioni antichissime. Si differenzia il tipo di olio e la tipologia del massaggio in base alla costituzione ed eventuali squilibri del cliente. Il massaggio ayurvedico, quindi, è composto da una serie di pratiche diverse in grado di ridare una nuova vitalità anche al fisico più provato e di rimuovere i blocchi energetici. E’ una pratica sacra, e come tale può donare moltissimo.

E’ un trattamento profondamente depurativo e ringiovanente, e dal punto di vista fisico si ottiene un miglior ritorno venoso, la stimolazione del sistema linfatico, il miglioramento della circolazione arteriosa, migliora il sonno, i casi di costipazione, la pelle, ridona forza ed energia, recupera le funzioni vitali eliminando la stanchezza ed ha una forte azione contro lo stress. Inoltre, creando calore, si accresce il metabolismo e si migliora l’eliminazione delle ama (tossine), si allungano e decontraggono i tessuti molli, migliora il tono dei muscoli ed il movimento delle articolazioni. Dal punto di vista più sottile si ha invece un riequilibrio energetico da cui deriva una generale sensazione di benessere, una profonda distensione, la coscienza della propria unità corporea, l’aumento della sensibilità e della capacità di percezione, la piacevole sensazione di sentirsi a casa nel proprio corpo.

TRATTAMENTI AYURVEDICI

  • SARVANGA ABHYANGA – Massaggio completo (minimo 1h e 15 min)
  • NALA ABHYANGA – Massaggio per migliorare il flusso venoso e linfatico (1h)
  • NADI ABHYANGA – Massaggio per migliorare il flusso arterioso(1h)
  • Massaggio alle 14 NADI ENERGETICO (1h)
  • UDVARTANA – Massaggio con le polveri (1 h)
  • GRIVA ABHYANGA – Massaggio zona cervicale (45 minuti)
  • THANDABHYANGA – Massaggio specifico per la schiena (45 minuti)
  • UDARABHYANGA – Massaggio all’addome (30 minuti)
  • SIROABHYANGA – Massaggio alla testa (30 minuti)
  • MUKHABHYANGA – Massaggio al viso (30 minti)
  • PADA ABHYANGA – Massaggio ai piedi (20 minuti)
  • HASTA ABHYANGA – Massaggio alle mani (20 minuti)