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La bellezza fiorisce solo se c'è la salute

Fitness

DA JANE FONDA AI GIORNI NOSTRI

Le origini del concetto di Ginnastica Aerobica risalgono al 1968, anno in cui il Dottor Kenneth H. Cooper pubblica i propri studi grazie ai finanziamenti della Nasa. Il medico americano proponeva un efficace sistema di allenamento indoor ma anche all’aria aperta, utile per addestrare i militari americani.

Il suo libro AEROBICS è immediatamente un successo di vendite.

Poco tempo dopo, con la collaborazione di Jacki Sorensen, la prima rudimentale ginnastica aerobica è operativa nella più grande base navale USAF, in Portorico, dove la progenitrice degli istruttori combinava passi di danza (Gym Jazz fondamentalmente) a movimenti relativi ad esercizi più ginnici come salti e balzi.

Chi non ricorda il celebre film Ufficiale e Gentiluomo con il giovane Richard Gere? In una scena si vedono i marines datati primi anni ’80 che si allenano eseguendo jumping jacks (salti di apertura e chiusura con entrambi i piedi); movimento ad alto impatto che per anni è stato uno degli esercizi base dei corsi in palestra, nonché esecuzioni obbligatorie della ginnastica aerobica competitiva (campionati nazionali FIF vinti dalla sottoscritta nell’anno 2001).

Gli anni ’80 hanno costituito, quindi, il trampolino di lancio dell’aerobica, e dalla pubblicazione del testo del Dott. Cooper, l’evoluzione del nuovo sistema di allenamento registra una spettacolare crescita. Già nel 1979 oltre 50.000 allievi partecipano ai corsi di Aerobic Dance della Sorensen.

Il Boom di queste attività in Italia viene registrato proprio nei primi anni ’80 sfruttando i mass media grazie a famose personalità non provenienti dal settore fitness, quali attrici e modelle come Jane Fonda e Barbara Bouquet.

Dopo qualche anno di furiose quanto deleterie sgambettate, la ginnastica aerobica viene messa subito in discussione per la sua natura commerciale ed opportunistica.

I difensori della disciplina constatano la necessità di trovare altri studi scientifici a suo supporto. La teoria dell’allenamento diventa, quindi, più specifica e le basi fisiologiche più convincenti.

Nascono le prime varianti della ginnastica tradizionale ed alla fine degli anni ’80 nasce una nuova stella del fitness: Gin Miller con il suo rivoluzionario attrezzo: lo Step; piattaforma per il lavoro cardio-vascolare considerata indispensabile in ogni centro fitness che si rispetti. In molti tipi di attività in palestra viene utilizzato lo Step con un numero sempre crescente di tecniche e strategie di allenamento.

Dai primi anni ’90 assieme alle competizioni di aerobica e step che erano di moda, nascono molti eventi denominati Conventions, dove si offre aggiornamento e la divulgazione degli studi e delle basi scientifiche delle attività; si presentano nuove discipline e si codificano sistemi di allenamento. E’ proprio grazie a questo meccanismo innescatosi che si è dato vita all’indiscutibile effervescenza di un decennio che ha condizionato l’attuale periodo storico del fitness.

Perfezionare e potenziare le qualità fisiche, la componente tecnica dei movimenti, la difficoltà coordinativa, dava luogo ad un primo profilo dell’atleta agonista di ginnastica aerobica, così che i primi atleti agonisti diventavano automaticamente bravi insegnanti, caratterizzati dalle forti qualità fisiche di base, ben allenati nella tecnica e nella coordinazione, con grande esplosività e forza negli arti inferiori, flessibili e carismatici. Chi vinceva le gare si vedeva la strada spianata per diventare un istruttore di successo.

Nasce parallelamente la figura del Presenter: l’istruttore degli istruttori, il professionista sempre aggiornato, con lo sguardo rivolto alle prossime tendenze, modello di esecuzione tecnica e didattica, sempre al servizio dell’aggiornamento continuo e della sua diffusione.

Queste due figure sono andate via via allontanandosi sempre di più.

Oggi come oggi l’agonista è uno sportivo di alta prestazione, mentre l’istruttore è più un allenatore/educatore che basa i propri punti di forza su altre qualità e corredi didattici, sempre relativi all’educazione fisica, alla salute ed all’allenamento sportivo.

Si può affermare che al giorno d’oggi l’aerobica da gara e quella dei fitness club non hanno niente in comune se non il nome di qualche passo o l’indicazione di qualche movimento.

Altra disciplina di spicco delle sale fitness è quella denominata Condizionamento Muscolare, disciplina giovane che avuto la sua larga divulgazione negli ultimi 10 anni. In origine una lezione di fitness groups (allenamento collettivo su base musicale) consisteva in un ammontare di piccoli stimoli posti in quelle zone del corpo spesso soggette ai più svariati conflitti emotivi. Significa, in altre parole, che all’inizio la Tonificazione consisteva in lunghi set eseguiti con piccoli attrezzi, spesso di tipo analitico, spesso di tipo statico rispetto al lavoro cardiovascolare tradizionale.

Fortunatamente oggi si osservano studi molto più mirati per raggiungere un obiettivo più funzionale.

Il fitness è ora legato ad importanti concetti di salute migliorando la qualità della vita, aprendo, perciò, tantissime possibilità di attuazione pratica.

Nascono discipline quali Total Body Workout (allenamento di tutto il corpo con l’ausilio di attrezzature), Total Body Funzionale (conseguenza logica del primo con l’inserimento di esercizi sfruttando il proprio peso corporeo ed esercizi mirati all’equilibrio), GAG (mirato a Gambe Addominali e Glutei), Pump (con il bilanciere), Resistence Training Program (allenamento con piccoli attrezzi intrecciato con il lavoro cardiovascolare), Power Stretch (circuiti di forza e flessibilità applicata), Kardio Kombat (il condizionamento fisico in chiave marziale), Ginnastica Posturale e/o Correttiva, etc ...

In conclusione si può comprendere ora come promuovere questa filosofia di azione risulta così basilare per chi opera nel settore.

L’allenamento di fitness ha assunto oggi una vera e propria dignità sportiva, vanta codici e modelli allenanti sperimentati e verificati allontanandosi anni luce dal fitness pionieristico degli anni ’80.

L’attività fisica è oggi percepita come la soluzione per mantenere (o ottenere) la salute, recuperare la migliore funzionalità organica e magari ottenere come conseguenza specifici risultati estetici.

Tutto questo è tanto più vero quanto più preparato è un istruttore, mantenendosi costantemente all’altezza attraverso aggiornamenti e specializzazioni. Sempre più è da considerarsi l’istruttore di fitness come una figura professionale: percorso stimolante ma molto impegnativo. Deve possedere delle solide basi di anatomia, fisiologia, conoscere le regole fondamentali dell’alimentazione, in modo da proporre ed essere in grado di gestire protocolli di lavoro di bassa, media ed alta intensità in base al pubblico che ha di fronte, saper proporre protocolli di stabilizzazione, integrare gli allenamenti affinché diventino più funzionali e migliorare tutte quelle che sono le capacità fisiche dell’essere umano: la forza (intesa come potenza), la forza resistente, la forza esplosiva, la forza veloce, la resistenza, la flessibilità (muscolare ed articolare) ed un funzionale apparato cardio-respiratorio.

Negli ultimi anni non si trascura nemmeno il segmento emozionale: il bravo istruttore è attento agli sbalzi d’umore ed energetici della propria classe. Sempre più i frequentatori delle palestre richiedono tacitamente lo stare bene in tutti i sensi. Sono contenti quanto eseguono un ottimo allenamento, ma il disegno non sarebbe completo se non venisse condito con una buona dose di motivazione, divertimento e la liberazione da tutti quei pesi che la vita quotidiana ci carica sulla schiena e che la nostra società chiama stress. Negli ultimi anni si è dilagata a macchia d’olio l’insegnamento della disciplina Pilates con movimenti armonici e musica rilassante e lo stesso sta succedendo per la pratica dello Yoga (non in chiave fitness) che fino a qualche anno fa era esclusivamente per gruppi d’elite in luoghi di nicchia.